Argentina, la lingua: Dialetti, Storia e Curiosità

Tifosi di calcio argentini

L’Argentina è un paese con una ricca diversità linguistica e culturale. Anche se lo spagnolo è la lingua ufficiale, esistono influenze di varie altre lingue, tra cui quelle indigene e delle numerose comunità immigrate che hanno contribuito alla cultura argentina. In questo post, esploreremo la lingua parlata in Argentina, i suoi dialetti, l’evoluzione storica e alcune curiosità che la rendono unica.

La Lingua in Argentina

L’Introduzione dello Spagnolo in Argentina

Lo spagnolo è arrivato in Argentina con i conquistadores nel XVI secolo. La varietà di spagnolo parlata oggi nel paese, nota come spagnolo rioplatense, si è evoluta in modo distinto rispetto allo spagnolo castigliano parlato in Spagna. Questo è dovuto sia all’isolamento geografico, sia all’influenza di altri gruppi linguistici.

L’influenza delle Immigrazioni Europee

Dal XIX secolo, l’Argentina ha visto una massiccia immigrazione europea, con influenze linguistiche provenienti dall’Italia, dalla Francia, dalla Germania e da altri paesi. Questi flussi migratori hanno lasciato un’impronta sulla parlata locale, specialmente a Buenos Aires, dove si nota una forte impronta dell’italiano nel linguaggio quotidiano.

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Lo Spagnolo Rioplatense

Caratteristiche dello Spagnolo Rioplatense

Il rioplatense è la variante dello spagnolo parlata prevalentemente nelle regioni del Rio de la Plata, che include Buenos Aires e l’area circostante. Una delle sue caratteristiche più distintive è l’uso del “vos” al posto del “tú” per indicare la seconda persona singolare. Questo fenomeno è noto come voseo e dà alla lingua un tono più colloquiale e diretto.

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Il Dialetto di Buenos Aires: Il Lunfardo

Uno degli aspetti più interessanti del linguaggio argentino è il Lunfardo, un gergo nato nelle strade di Buenos Aires alla fine del XIX secolo, fortemente influenzato dall’italiano e dal francese. Inizialmente considerato un linguaggio delle classi basse, oggi il Lunfardo è una parte importante della cultura porteña, e molti termini del lunfardo sono entrati nel vocabolario quotidiano argentino.

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Le Lingue Indigene in Argentina

Quechua, Guaraní e Mapudungun

Sebbene lo spagnolo sia la lingua predominante, in Argentina esistono diverse lingue indigene ancora parlate, soprattutto nelle regioni rurali del nord e del sud. Le più importanti sono il Quechua, parlato nelle province andine, il Guaraní nel nord-est, e il Mapudungun tra le popolazioni indigene della Patagonia.

Politiche Linguistiche e Tutela delle Lingue Indigene

Il governo argentino ha riconosciuto l’importanza di preservare le lingue indigene, e oggi esistono iniziative per promuovere l’insegnamento del Guaraní e del Quechua nelle scuole delle rispettive regioni. Tuttavia, molte di queste lingue sono a rischio di estinzione, e il loro futuro dipende dalla capacità di coinvolgere le nuove generazioni.

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Curiosità sulla Lingua in Argentina

Il “Che” di Argentina

Un’altra curiosità linguistica argentina è l’uso frequente dell’intercalare “che”, usato per richiamare l’attenzione o per enfatizzare un concetto. Questo termine è così radicato nella cultura argentina che il celebre rivoluzionario Ernesto Guevara venne soprannominato “El Che” proprio per il suo modo di parlare tipico del rioplatense.

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L’Italianizzazione dello Spagnolo

L’influenza italiana non si ferma al cibo e alla cultura, ma si riflette anche nel linguaggio. Molti argentini, specialmente quelli di origine italiana, usano termini presi in prestito dall’italiano o pronunciano lo spagnolo con accenti che richiamano le cadenze italiane. Termini come “laburar” (dal verbo lavorare in italiano) sono comuni nell’uso quotidiano.

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Differenze tra lo  Spagnolo di Spagna e quello Argentino

Rispetto allo spagnolo classico parlato in Spagna, lo spagnolo rioplatense parlato in Argentina presenta diverse differenze, sia a livello di grammatica, che di pronuncia e vocabolario. Ecco alcune delle principali differenze:

Differenze di Pronuncia

Yeísmo e Sheísmo

Una delle differenze più evidenti tra lo spagnolo parlato in Argentina e quello spagnolo è la pronuncia delle lettere “ll” e “y”. Nello spagnolo rioplatense, queste vengono pronunciate come un suono simile a una “sh” (sheísmo), mentre in Spagna si tende a pronunciarle come una “j” dolce o una “y”. Ad esempio:

“lluvia” (pioggia) viene pronunciato come “shuvia” in Argentina, ma come “yuvia” in Spagna.

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Seseo

In Argentina si usa il seseo, che consiste nel pronunciare la “c” e la “z” sempre come una “s”, mentre in Spagna, soprattutto nella parte centrale e settentrionale, si utilizza il ceceo, in cui la “c” davanti a “e” e “i” e la “z” sono pronunciate come “th” in inglese. Ad esempio:

“cielo” viene pronunciato “sielo” in Argentina, ma “thielo” in molte zone della Spagna.

Differenze Grammaticali

Uso del “Voseo”

Un’altra differenza grammaticale importante è l’uso del voseo in Argentina, che sostituisce il “tú” usato in Spagna per la seconda persona singolare. Il “vos” richiede anche una coniugazione verbale leggermente diversa. Ad esempio:

“Tú hablas” in Spagna diventa “Vos hablás” in Argentina.

“Tú tienes” (tu hai) in Spagna diventa “Vos tenés” in Argentina.

Uso Differente dei Pronomi

In Argentina, al posto del “ustedes” formale e “vosotros” informale usati in Spagna per la seconda persona plurale, si usa sempre “ustedes” per entrambi i contesti, coniugando i verbi di conseguenza. Ad esempio:

•In Spagna si dice: “vosotros habláis” (informale) o “ustedes hablan” (formale).

•In Argentina si usa solo: “ustedes hablan” per entrambi.

Differenze di Vocabolario

L’Argentina, influenzata dalle immigrazioni europee e dalla propria cultura, ha un lessico diverso in molti casi rispetto alla Spagna. Ecco alcune parole comuni che differiscono tra i due paesi:

Espressioni e Frasi Idiomatiche

L’Argentina ha molte espressioni idiomatiche particolari. Eccone alcune che sono diverse rispetto allo spagnolo parlato in Spagna:

”¿Cómo andás?”: Significa “Come stai?”, mentre in Spagna si usa ”¿Cómo estás?”.

“Laburar”: Derivato dall’italiano “lavorare”, significa “lavorare”. In Spagna si usa “trabajar”.

“Boludo”: Questo termine può essere usato in modo amichevole tra amici per dire “sciocco”, ma in Spagna non ha alcun significato e potrebbe essere frainteso.

Queste differenze rendono lo spagnolo argentino unico e interessante, soprattutto per chi viaggia nel paese e vuole immergersi nella cultura locale.

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8. Scopri Chi Sono

Mi chiamo Roberto Furlani e lavoro con passione nel Turismo da 30 anni, di cui 15 passati a dirigere l’Ufficio Turismo del WWF Italia (Fondo Mondiale per la Natura) e 12 come Tesoriere di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).

Grazie anche a questa ricca esperienza sono oggi Responsabile Prodotto e Tour operator per Evolution Travel (il Network che conta più di 600 consulenti di viaggio on line), per cui ho creato più di 120 programmi di viaggio, con cui potrai scoprire il Centro-Sud America!

Troverai tutta la mia storia nel “chi sono”; aggiungo solo che per 22 anni sono stato giornalista pubblicista, tra l’altro, del Corriere della Sera, per cui ho scritto più di 700 articoli per le sue pagine scientifiche.

È stato così per me estremamente naturale dare vita al Travel Blog in cui ti trovi e creare più di 580 post e video che, spero, ti aiuteranno a conoscere e amare intensamente come me l’America Latina.

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