Storia di Cuba: Scopri i Luoghi Storici da Visitare sull’Isola

Ultimo aggiornamento del post 15 Ottobre, 2024

Storia di Cuba: Scopri i Luoghi Storici da Visitare sull’Isola

Cuba è un’isola ricca di storia, un crocevia di culture e avvenimenti che hanno plasmato non solo il suo destino, ma anche quello del mondo intero.

Ogni angolo di Cuba racconta una storia; questo post è un invito quindi a esplorare l’isola non solo come una semplice destinazione turistica, ma come un vero e proprio viaggio nel tempo.

Attraverso le strade acciottolate delle città coloniali, i campi di battaglia della guerra d’indipendenza, i siti legati alla Rivoluzione e i rifugi della Guerra Fredda, ogni luogo che visiterai ti offrirà l’opportunità di comprendere meglio la ricca storia di Cuba.

Il mio intento con questo post è di collegare la storia con il  turismo, mostrando come un viaggio a Cuba possa essere un’esperienza profondamente educativa e culturale, permettendo ai visitatori di immergersi nelle vicende che hanno definito l’identità di questa affascinante isola caraibica.

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1. L’era Precolombiana: i Taíno e i Ciboney

La Cultura Taíno

I Taíno erano una delle principali popolazioni indigene che abitavano Cuba prima dell’arrivo degli europei. Si stima che i Taíno siano giunti sull’isola intorno al 500 d.C., provenienti probabilmente dall’area dell’attuale Venezuela attraverso un processo migratorio lungo e graduale che coinvolse l’intero arcipelago dei Caraibi.
Al momento dell’arrivo di Cristoforo Colombo nel 1492, i Taíno erano la cultura dominante a Cuba, con una popolazione stimata di diverse centinaia di migliaia di individui.

I Taíno vivevano in villaggi organizzati con capanne circolari (bohíos) costruite con materiali naturali come legno e foglie di palma. Praticavano un’agricoltura basata principalmente sulla cassava, un tubero che costituiva la base della loro alimentazione, insieme al mais, fagioli e patate dolci. Erano anche abili pescatori e cacciatori, utilizzando canoe scavate in tronchi d’albero per navigare tra le isole.

La cultura Taíno era ricca di tradizioni spirituali e artistiche. Veneravano una serie di divinità legate alla natura, e la loro religione era centrata sul culto degli zemí, figure sacre scolpite in pietra, legno o osso, rappresentanti spiriti o antenati. Le cerimonie religiose, spesso guidate da uno sciamano (behíque), includevano danze e canti rituali.

Oggi, i visitatori possono esplorare la ricca eredità dei Taíno in diversi siti a Cuba. Il Museo Archeologico di Banes, situato nella provincia di Holguín, è uno dei luoghi più importanti per conoscere questa civiltà.

Qui sono esposti strumenti di pietra, ceramiche, e oggetti rituali Taíno, che offrono uno sguardo approfondito sulla vita quotidiana e sulle credenze spirituali di questa popolazione.

Un altro sito di grande interesse è la Cueva del Indio a Viñales, nella provincia di Pinar del Río. Questa grotta, famosa per i suoi petroglifi, contiene antiche incisioni rupestri attribuite ai Taíno.
Il sito è immerso in uno splendido paesaggio naturale, dove i visitatori possono esplorare la grotta sia a piedi che in barca, ammirando le tracce lasciate da questa antica civiltà.

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I Ciboney: I Primi Abitanti

I Ciboney erano una popolazione indigena che abitava Cuba molto prima dei Taíno. Si ritiene che i Ciboney fossero discendenti diretti degli antichi abitanti dell’arcipelago dei Caraibi, giunti a Cuba circa 5.000 anni fa. Erano un popolo nomade, specializzato nella caccia, nella pesca e nella raccolta di frutti selvatici, e vivevano principalmente lungo le coste e nei pressi di fiumi e lagune.

I Ciboney utilizzavano strumenti di pietra scheggiata, come punte di freccia e coltelli, e vivevano in piccole comunità, in capanne rudimentali costruite con materiali naturali.

Rispetto ai Taíno, i Ciboney non svilupparono un’agricoltura avanzata, e la loro cultura materiale era meno complessa. Tuttavia, la loro capacità di adattarsi all’ambiente naturale li rese una delle popolazioni più resistenti dell’isola.

Nonostante la loro lunga presenza a Cuba, i Ciboney vennero progressivamente assorbiti o soppiantati dai Taíno, con i quali condividevano l’isola al momento dell’arrivo degli spagnoli. Le malattie portate dagli europei, la schiavitù e i conflitti con i colonizzatori portarono infine all’estinzione dei Ciboney, così come dei Taíno, entro pochi decenni dall’arrivo degli spagnoli.

Per approfondire la conoscenza di questa antica popolazione, un luogo imperdibile è la Cueva de los Portales, situata nella Sierra de los Órganos nella provincia di Pinar del Río.

Questa grotta, oltre a essere un luogo di grande bellezza naturale, conserva tracce delle prime popolazioni che abitarono la zona e apre una finestra sulla vita dei Ciboney.

La grotta è famosa anche per essere stata il rifugio di Ernesto “Che” Guevara durante la Crisi dei Missili del 1962, combinando così storia antica e moderna in un unico sito.

Un altro sito di interesse è il Parque Nacional Alejandro de Humboldt, una delle aree naturali più importanti di Cuba, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Questo parco offre la possibilità di esplorare l’habitat naturale in cui vissero i Ciboney e di comprendere meglio come queste popolazioni interagivano con l’ambiente che le circondava.

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2. La Scoperta di Cuba da Parte di Cristoforo Colombo

Il Primo Sbarco

L’arrivo di Cristoforo Colombo a Cuba il 28 ottobre 1492 segna un momento cruciale nella storia non solo dell’isola, ma dell’intero continente americano. Colombo, nel suo diario, descrisse Cuba come “la terra più bella che occhi umani abbiano mai visto”, affascinato dalle sue acque cristalline, dalle sue rigogliose foreste e dalle sue coste dorate.

Questo sbarco avvenne sulla costa orientale di Cuba, in un luogo che oggi è vicino alla città di Baracoa, fondata nel 1511 e riconosciuta come la prima città di Cuba.

Baracoa è spesso chiamata “la prima città” o “la città primogénita” e rappresenta uno dei luoghi più significativi per chi desidera seguire le orme del grande esploratore genovese.

Uno dei reperti più importanti legati a questo evento storico è la Cruz de la Parra (nella foto), una croce di legno che si ritiene sia stata eretta da Colombo stesso. Questa croce, oggi conservata nella Cattedrale di Nuestra Señora de la Asunción a Baracoa, è l’unica delle 29 croci piantate da Colombo nel Nuovo Mondo che è sopravvissuta intatta fino ai giorni nostri.

La cattedrale, situata nel cuore della città, è un luogo di pellegrinaggio per molti cubani e offre ai visitatori la possibilità di contemplare un pezzo tangibile della storia di Cuba.

Baracoa stessa è un luogo ricco di fascino, circondato da paesaggi naturali straordinari come il Parco Nazionale Alejandro de Humboldt, un’area protetta di grande biodiversità e il Monte El Yunque, una montagna che, con la sua forma unica, è stata un punto di riferimento per i navigatori fin dai tempi di Colombo. 

👉 Leggi il mio post “Baracoa cosa vedere” >>

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La Conquista Spagnola

Dopo lo sbarco di Colombo, l’isola di Cuba fu rapidamente soggetta alla conquista spagnola, che ebbe inizio formalmente con l’arrivo di Diego Velázquez de Cuéllar nel 1511.

Velázquez fondò le prime sette città spagnole a Cuba, tra cui Santiago de Cuba,   L’Avana  e Trinidad,  consolidando il dominio spagnolo sull’isola. Questo periodo di conquista non fu pacifico; le popolazioni indigene, tra cui i Taíno, subirono violenze, malattie e schiavitù, portando rapidamente alla loro decimazione.

Per difendere le nuove colonie e le ricchezze accumulate dai frequenti attacchi di pirati e corsari, gli spagnoli costruirono una serie di imponenti fortificazioni. Due delle più celebri sono il Castello del Morro a Santiago de Cuba e La Fortaleza de San Carlos de la Cabaña a L’Avana.

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Il Castello del Morro (Castillo de San Pedro de la Roca) a Santiago de Cuba è una delle fortificazioni meglio conservate dei Caraibi e fa parte del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Costruito nel 1637 su una scogliera che domina la baia di Santiago, il castello serviva come difesa contro i pirati e le forze nemiche. Oggi, il Castello del Morro offre viste mozzafiato sull’oceano e ospita un museo dedicato alla pirateria, che racconta la storia delle incursioni piratesche che hanno minacciato la città per secoli.

A L’Avana, La Fortaleza de San Carlos de la Cabaña è la più grande fortificazione costruita dagli spagnoli nelle Americhe. Completata nel 1774, la fortezza aveva il compito di proteggere L’Avana, il porto più importante delle Indie occidentali spagnole. Situata su una collina che domina l’entrata della baia dell’Avana, La Cabaña è oggi un complesso museale che racconta la storia militare di Cuba. Ogni sera, la cerimonia del “Cañonazo de las Nueve” viene rievocata, con il fuoco di un cannone, un tempo utilizzato per avvisare la chiusura delle porte della città.

Queste fortificazioni non solo testimoniano l’importanza strategica di Cuba durante l’epoca coloniale, ma rappresentano anche un’incredibile opportunità per i visitatori di immergersi nella storia e nell’architettura dell’epoca. Attraverso questi luoghi, i turisti possono comprendere meglio le dinamiche della conquista spagnola e il ruolo cruciale di Cuba nelle rotte commerciali transatlantiche dell’epoca.

👉Leggi il mio post su Trinidad >>

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3. L’Avana Coloniale: Cuore della Storia Cubana

La Fondazione dell’Avana

L’Avana, ufficialmente fondata il 16 novembre 1519, è una delle città più antiche del Nuovo Mondo. La sua posizione strategica sulla costa settentrionale di Cuba, a ridosso del Golfo del Messico, fece sì che diventasse rapidamente il centro politico, economico e culturale dell’isola, nonché un nodo cruciale nelle rotte commerciali tra il Vecchio e il Nuovo Mondo.

Il cuore storico dell’Avana è La Habana Vieja, il centro storico della città, riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1982. Questo quartiere è una meraviglia architettonica e culturale, con le sue strade acciottolate, le piazze pittoresche e gli edifici coloniali splendidamente restaurati. Tra le piazze più emblematiche c’è la Plaza de Armas, la più antica di L’Avana, che risale al 1520 e che fu il centro amministrativo e militare della città durante il periodo coloniale.

Sulla Plaza de Armas si affaccia il Palazzo dei Capitani Generali (Palacio de los Capitanes Generales), uno degli edifici più importanti della città coloniale. Costruito nel 1776, questo palazzo in stile barocco cubano fu la residenza ufficiale dei governatori spagnoli, noti come Capitani Generali, e successivamente sede del governo indipendente cubano.

Oggi, l’edificio ospita il Museo della Città di L’Avana, dove i visitatori possono esplorare una vasta collezione di arte, mobili d’epoca e reperti storici che raccontano la storia dell’Avana dalla sua fondazione ai giorni nostri. Passeggiare per le sale di questo palazzo permette di immergersi nell’atmosfera dell’epoca coloniale e di comprendere l’importanza di L’Avana come capitale amministrativa dell’isola.

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I Monumenti dell’Avana

Oltre ai suoi edifici storici, L’Avana è famosa per i suoi monumenti iconici che testimoniano l’importanza della città attraverso i secoli. Uno dei più rappresentativi è il Capitolio Nacional, un maestoso edificio che sorge nel cuore della città. Costruito tra il 1926 e il 1929, il Capitolio fu progettato per somigliare al Campidoglio di Washington, ma con influenze europee e locali che lo rendono unico.

Un altro monumento imperdibile è la Cattedrale di San Cristobal, situata nella Plaza de la Catedral. Questa cattedrale è uno dei migliori esempi di architettura barocca cubana ed è spesso descritta come “musica trasformata in pietra” per la sua bellezza armoniosa.

La cattedrale fu completata nel 1777 dai gesuiti e la sua facciata, con colonne imponenti e decorazioni intricate, è un capolavoro dell’arte coloniale. All’interno, puoi ammirare altari dorati, affreschi e sculture che riflettono l’importanza della Chiesa cattolica nella vita coloniale cubana.

La Plaza de la Catedral stessa è una delle piazze più affascinanti di L’Avana, circondata da palazzi coloniali che ospitano musei, gallerie d’arte e ristoranti. Questo spazio è un punto di incontro popolare sia per i turisti che per i locali, e la sua atmosfera tranquilla e storica rende la visita un’esperienza unica.

👉Leggi il mio post “L’Avana cosa vedere in 1 e 3 giorni” >>

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4. La Rivoluzione Haitiana e i Rifugiati Francesi

L’Influenza Francese a Cuba

La Rivoluzione Haitiana (1791-1804), che portò all’abolizione della schiavitù e all’indipendenza di Haiti, ebbe un impatto significativo non solo nei Caraibi, ma anche su Cuba.

Durante e dopo la rivoluzione, migliaia di coloni francesi, molti dei quali erano proprietari di piantagioni di zucchero e caffè, fuggirono da Haiti e si rifugiarono a Cuba.

Questi rifugiati portarono con sé non solo ricchezze e risorse, ma anche competenze agricole avanzate che avrebbero trasformato l’economia e la cultura dell’isola.

Santiago de Cuba e Cienfuegos sono due delle città cubane dove l’influenza francese è più evidente.

Santiago de Cuba , situata nell’est dell’isola, divenne un centro cruciale per l’industria del caffè, grazie alla conoscenza e all’esperienza portate dai rifugiati francesi. Questi nuovi arrivati non solo introdussero tecniche di coltivazione più efficienti, ma contribuirono anche alla crescita culturale della città, influenzando l’architettura, la cucina e le tradizioni locali.

Cienfuegos, conosciuta come “La Perla del Sud”, fu fondata nel 1819 da coloni francesi provenienti da Bordeaux e Louisiana, sotto la guida di Don Luis de Clouet. La città si distingue per il suo stile architettonico neoclassico, con edifici dalle linee pulite e simmetriche, tipici dell’influenza francese.

Passeggiando per il Parque José Martí, il cuore della città, puoi ammirare edifici storici come il Teatro Tomás Terry e la Catedral de la Purísima Concepción, che riflettono l’eleganza e la raffinatezza francese.

L’impronta francese a Cienfuegos è un elemento distintivo che contribuisce al fascino unico della città, rendendola una destinazione imperdibile per chi vuole esplorare l’influenza europea a Cuba.

👉 Leggi il mio post “Santiago de Cuba: cosa vedere” >>
👉 Leggi il mio post su Cienguegos >>

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Le Piantagioni di Caffè

Le conoscenze agricole avanzate portate dai rifugiati francesi ebbero un impatto particolarmente significativo sull’industria del caffè a Cuba.

Le piantagioni di caffè, che iniziarono a svilupparsi rapidamente nel XIX secolo, divennero uno dei pilastri dell’economia cubana, specialmente nella regione sud-orientale dell’isola.

Molte di queste piantagioni furono stabilite sulle colline e montagne intorno a Santiago de Cuba, dove il clima e il terreno erano ideali per la coltivazione del caffè.

Tra le più note di queste piantagioni vi è La Gran Piedra, situata a circa 1.200 metri di altitudine sulle montagne della Sierra Maestra. Questa piantagione, oggi parte del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, offre una finestra sulla storia del caffè a Cuba e sull’influenza francese nell’agricoltura dell’isola.

Puoi esplorare le rovine delle piantagioni, tra cui le case dei coloni, le strutture di lavorazione del caffè e i sentieri che attraversano le piantagioni stesse. La Gran Piedra non è solo un sito storico, ma anche una meraviglia naturale, con panorami mozzafiato che si estendono fino alla costa.

Un’altra importante piantagione è Fraternidad, situata nella stessa regione. Qui, puoi vedere come il caffè veniva coltivato e processato, e possono comprendere meglio le condizioni di vita dei lavoratori delle piantagioni, molti dei quali erano schiavi africani portati sull’isola dai coloni francesi.

La piantagione offre anche la possibilità di partecipare a degustazioni di caffè, permettendo ai visitatori di assaporare il prodotto finale di questa tradizione secolare.

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5.  La Guerra d’Indipendenza Cubana

José Martí e i Mambises

La Guerra d’Indipendenza Cubana fu un conflitto cruciale che durò oltre trent’anni, dalla fine del XIX secolo fino alla liberazione dell’isola dal dominio coloniale spagnolo.

Uno dei personaggi più emblematici di questa lotta fu José Martí, poeta, scrittore, e leader rivoluzionario, considerato il “Padre della Patria” cubana. Nato a L’Avana nel 1853, Martí divenne un fervente sostenitore dell’indipendenza cubana sin da giovane, e dedicò la sua vita a organizzare e promuovere la causa della libertà di Cuba.

La casa natale di José Martí, situata a L’Avana, è oggi un museo che offre ai visitatori un’immersione nella vita e nel pensiero di questo grande patriota. Il Museo Casa Natal de José Martí conserva oggetti personali, documenti, e prime edizioni delle sue opere, offrendo un ritratto intimo del leader rivoluzionario.

Questo museo non è solo un omaggio alla sua memoria, ma anche un luogo di riflessione sul valore della libertà e sull’importanza della lotta per l’indipendenza.

I Mambises, termine che designava i combattenti cubani dell’esercito insurrezionale, furono i protagonisti sul campo di battaglia.
Questi guerriglieri, molti dei quali erano ex schiavi, lottarono contro le forze spagnole con grande determinazione e coraggio.

I Mambises operarono in condizioni difficili, utilizzando tecniche di guerriglia nelle dense foreste e montagne di Cuba. Uno dei luoghi simbolo di questa resistenza è il Parque de los Mártires a Santiago de Cuba, dedicato ai caduti per la libertà di Cuba. Qui, i visitatori possono rendere omaggio ai combattenti che sacrificarono la loro vita per l’indipendenza dell’isola.

Santiago de Cuba, conosciuta anche come la culla della Rivoluzione, fu un centro importante durante la guerra d’indipendenza. La città ospita numerosi monumenti e memoriali dedicati ai Mambises, tra cui la Loma de San Juan, teatro della battaglia finale della guerra ispano-americana, che segnò la fine del dominio spagnolo a Cuba.

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Le Battaglie Storiche

La lotta per l’indipendenza di Cuba fu segnata da numerose battaglie storiche che hanno lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva del paese.

Una delle migliori destinazioni per esplorare questa parte della storia cubana è il Museo della Rivoluzione a L’Avana, situato nell’ex Palazzo Presidenziale, un edificio di grande importanza storica e simbolica.

Il Museo della Rivoluzione offre una vasta collezione di reperti legati alle battaglie dell’indipendenza e agli eventi che portarono alla caduta del dominio spagnolo.

Tra gli oggetti esposti, vi sono armi, uniformi, documenti e fotografie che raccontano la storia delle battaglie più significative, come quelle di Dos Ríos, dove José Martí fu ucciso nel 1895, e della Batalla de Mal Tiempo, una vittoria cruciale per le forze indipendentiste cubane.

Il palazzo stesso è un simbolo della resistenza cubana, avendo servito come quartier generale durante la lotta contro la dittatura di Batista negli anni ‘50.

Puoi esplorare le sale del palazzo, che sono state conservate per riflettere l’epoca in cui furono utilizzate, e scoprire la storia delle varie campagne militari condotte dai Mambises, i loro alleati, e le strategie utilizzate per sconfiggere le forze coloniali.

Un altro sito di grande rilevanza è la Colina de San Juan a Santiago de Cuba, dove ebbe luogo la battaglia decisiva della guerra ispano-americana. Questa battaglia, combattuta nel luglio 1898, portò alla resa delle forze spagnole e segnò l’inizio della fine del dominio coloniale spagnolo a Cuba.

La collina è oggi un parco storico che offre una vista panoramica della città e della baia di Santiago, nonché una serie di monumenti commemorativi dedicati ai soldati caduti in battaglia.

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6. La Rivoluzione Cubana

 Il Movimento del 26 Luglio

Il Movimento del 26 Luglio (Movimiento 26 de Julio o M-26-7) rappresenta uno degli episodi più emblematici nella storia moderna di Cuba, segnando l’inizio della lotta rivoluzionaria che avrebbe cambiato per sempre il destino dell’isola.

Il nome del movimento deriva dalla data del 26 luglio 1953, quando un gruppo di ribelli guidati da un giovane avvocato di nome Fidel Castro lanciò un attacco armato contro la Caserma Moncada (Cuartel Moncada) a Santiago de Cuba, il secondo avamposto militare più importante del regime di Fulgencio Batista.

L’attacco alla Moncada, sebbene fallito militarmente, ebbe un’enorme importanza simbolica e politica. Fidel Castro e i suoi compagni furono catturati, e molti furono torturati e uccisi.

Tuttavia, il processo che seguì offrì a Castro una piattaforma per diffondere le sue idee rivoluzionarie, culminando nel celebre discorso “La storia mi assolverà”, in cui denunciò il regime di Batista e delineò il programma politico del movimento rivoluzionario.

Oggi, la Caserma Moncada è stata trasformata in un museo, il Museo Histórico 26 de Julio, che offre una ricca collezione di documenti, fotografie, armi e testimonianze relative all’assalto e alla Rivoluzione Cubana.

Le pareti dell’edificio portano ancora i segni delle pallottole, preservati come una toccante memoria di quel giorno cruciale.
Visitare questo museo è fondamentale per chi desidera comprendere le radici del movimento rivoluzionario cubano, l’ideologia di Fidel Castro, e il contesto storico in cui ebbe inizio la lunga lotta contro il regime di Batista.

Il museo non solo racconta la storia dell’assalto alla Moncada, ma offre anche un’ampia panoramica sulla vita politica e sociale di Cuba negli anni ‘50, fornendoti una comprensione più profonda delle ragioni che portarono alla rivoluzione.

La città di Santiago de Cuba, con la sua ricca tradizione di ribellione e resistenza, è considerata la culla della Rivoluzione Cubana, e la visita alla Caserma Moncada rappresenta un’esperienza imprescindibile per chiunque sia interessato alla storia contemporanea di Cuba.

La Marcia verso L’Avana

Dopo la liberazione di Santiago de Cuba nel gennaio 1959, i ribelli guidati da Fidel Castro iniziarono un’epica marcia trionfale verso L’Avana, un viaggio noto come la Caravana de la Libertad.

Questo evento rappresenta uno dei momenti più gloriosi della Rivoluzione Cubana, segnando la definitiva caduta del regime di Batista e l’inizio di una nuova era per l’isola.

La Caravana de la Libertad partì da Santiago de Cuba il 2 gennaio 1959, e durante il suo percorso attraverso l’isola, Fidel Castro e i suoi compagni furono accolti come eroi liberatori in ogni città e villaggio.

Questa marcia durò otto giorni e culminò con l’ingresso trionfale a L’Avana l’8 gennaio 1959, dove una folla immensa si radunò per salutare i rivoluzionari e celebrare la vittoria.

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Oggi, è possibile seguire l’itinerario della Caravana de la Libertad, un percorso che tocca alcune delle località più significative della storia rivoluzionaria cubana.

Tra i luoghi chiave di questo viaggio, la Sierra Maestra riveste un’importanza particolare. Queste montagne furono il rifugio dei ribelli per quasi due anni, durante i quali Fidel Castro, Ernesto “Che” Guevara, Camilo Cienfuegos e altri leader rivoluzionari organizzarono la guerriglia contro le forze di Batista.

La Sierra Maestra è oggi parte integrante degli itinerari turistici per gli appassionati di storia, con diversi sentieri escursionistici che permettono di visitare luoghi storici come La Comandancia de la Plata, il quartier generale dei ribelli, e il Pico Turquino, la vetta più alta di Cuba.

Un altro luogo simbolico lungo la rotta della Caravana è la città di Santa Clara, dove ebbe luogo la decisiva Battaglia di Santa Clara. Questa battaglia, guidata da Che Guevara, fu fondamentale per la vittoria dei ribelli e rappresenta uno dei momenti più celebrati della Rivoluzione. A Santa Clara, il Mausoleo del Che e il monumento al Tren Blindado (il treno corazzato deragliato dai rivoluzionari) sono due tappe imperdibili per chi vuole rivivere l’epopea rivoluzionaria.

👉Leggi il mio post “Santa Clara cosa vedere >>

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7. Cuba Durante la Guerra Fredda

La Crisi dei Missili

La Crisi dei Missili del 1962 è uno degli episodi più drammatici e pericolosi della Guerra Fredda, e ha segnato profondamente la storia di Cuba e del mondo intero. Questo evento ha rappresentato il momento più vicino a un conflitto nucleare tra le due superpotenze dell’epoca, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica.

Dopo la Rivoluzione Cubana, Cuba divenne un alleato chiave dell’Unione Sovietica, suscitando il timore degli Stati Uniti, che vedevano nell’isola un avamposto comunista a pochi chilometri dalle loro coste.

La crisi ebbe inizio quando gli Stati Uniti scoprirono che l’Unione Sovietica stava installando missili nucleari a medio raggio a Cuba, capaci di colpire gran parte del territorio americano. La tensione tra Washington e Mosca raggiunse il culmine, con il mondo intero che guardava con apprensione allo sviluppo degli eventi. Per tredici giorni, dal 16 al 28 ottobre 1962, il mondo rimase in bilico sull’orlo di una guerra nucleare, fino a quando un accordo tra John F. Kennedy e Nikita Khrushchev portò alla rimozione dei missili sovietici da Cuba in cambio di una promessa americana di non invadere l’isola e di rimuovere i propri missili dalla Turchia.

Il Museo de la Revolución  (foto in alto) a L’Avana dedica una sezione significativa a questo momento cruciale, offrendoti una visione dettagliata della crisi attraverso una vasta collezione di documenti, fotografie e filmati dell’epoca.

Tra i reperti esposti vi sono mappe militari, corrispondenza tra i leader mondiali e persino frammenti dei missili stessi. La narrazione all’interno del museo non solo illustra le tattiche diplomatiche e militari utilizzate durante la crisi, ma sottolinea anche la determinazione del popolo cubano e del governo rivoluzionario a resistere alle pressioni internazionali.

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I Rifugi Anti-bomba

Durante il periodo della Crisi dei Missili e la successiva Guerra Fredda, Cuba si preparò attivamente alla possibilità di un conflitto nucleare.
Questa preparazione incluse la costruzione di numerosi rifugi anti-bomba in tutto il paese, destinati a proteggere la popolazione civile e i membri del governo in caso di attacco.

Uno dei luoghi più significativi dove è possibile vedere questi rifugi è la Fortaleza de San Carlos de la Cabaña, una delle più grandi fortificazioni coloniali delle Americhe, situata all’ingresso della baia di L’Avana.

Costruita nel XVIII secolo, la fortezza fu utilizzata durante la Guerra Fredda come quartier generale delle forze rivoluzionarie e come sito per la costruzione di rifugi sotterranei anti-bomba.

I visitatori possono esplorare questi rifugi, che sono stati mantenuti come testimonianza storica della preparazione cubana a un possibile attacco nucleare.

I rifugi, scavati nelle spesse mura della fortezza e dotati di porte blindate, sistemi di ventilazione e forniture di emergenza, offrono uno spaccato impressionante della paura e della tensione che pervadevano l’epoca.

All’interno della fortezza, puoi inoltre vedere esposizioni che illustrano le misure di difesa civile adottate a Cuba durante la crisi, inclusi i piani di evacuazione e le esercitazioni militari.

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8. Cuba Oggi: Tra Storia e Modernità

Il Patrimonio Culturale

Cuba oggi è un affascinante mix di storia e modernità, dove il passato coloniale e rivoluzionario convive con una società che si sta lentamente aprendo al mondo. L’Avana, in particolare, è il cuore pulsante di questa dualità, una città dove gli edifici storici e le auto d’epoca si affiancano a una vibrante vita culturale e artistica.

Uno dei luoghi che meglio rappresenta questo connubio è il Museo Nacional de Bellas Artes a L’Avana, un’istituzione che racchiude il meglio dell’arte cubana, dall’epoca coloniale fino ai giorni nostri. Il museo è suddiviso in due sezioni principali: una dedicata all’arte cubana e l’altra all’arte universale.

L’Avana stessa, con le sue strade acciottolate e le piazze affollate, è un museo a cielo aperto. La Habana Vieja, con i suoi palazzi barocchi e neoclassici, è un luogo dove il tempo sembra essersi fermato.

Tuttavia, tra questi edifici storici, si possono scorgere segni di modernità, come i murales che adornano i muri della città, creati da artisti contemporanei che utilizzano l’arte urbana per esprimere idee e riflessioni sulla Cuba di oggi.

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10. Scopri Chi Sono

Mi chiamo Roberto Furlani e lavoro con passione nel Turismo da 30 anni, di cui 15 passati a dirigere l’Ufficio Turismo del WWF Italia (Fondo Mondiale per la Natura) e 12 come Tesoriere di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).

Grazie anche a questa ricca esperienza sono oggi Responsabile Prodotto e Tour operator per Evolution Travel (il Network che conta più di 600 consulenti di viaggio on line), per cui ho creato più di 120 programmi di viaggio, con cui potrai scoprire il Centro-Sud America!

Troverai tutta la mia storia nel “chi sono”; aggiungo solo  che per 22 anni sono stato giornalista pubblicista delle pagine scientifiche del Corriere della Sera. E’ stato così per me estremamente naturale dare vita al Travel Blog in cui ti trovi e creare più di 350 post e video che, spero, ti aiuteranno a conoscere e amare intensamente come me questa Regione del nostro Pianeta.

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√ Ti piacciono gli spazi aperti, dove il tuo sguardo scorre verso gli orizzonti infiniti o dove percorrere decine di chilometri senza incontrare anima viva o preferisci delle città vivaci e frizzanti ?

√ Qualunque siano i tuoi interessi, le tue passioni, i tuoi desideri…. Benvenuta e benvenuto nel mio blog! Mi auguro che i post e  i video che troverai contribuiscano a farti innamorare del Centro e Sud America 😊

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