Il Cammino Inca è, di fatto, uno dei percorsi escursionistici più apprezzati in Sud America e, soprattutto, il modo più affascinante di raggiungere Machu Picchu. Attraversare antiche mulattiere di pietra, addentrarsi in valli lussureggianti e avvicinarsi a siti archeologici nascosti tra le montagne: ecco in cosa consiste vivere un trekking che unisce natura, storia e un pizzico di sfida fisica.
Se hai in mente di scoprire il Perù con uno spirito d’avventura, il Cammino Inca potrebbe diventare il cuore del tuo itinerario.
Ti accompagnerò in questo post alla scoperta del Sentiero Inca più conosciuto al mondo..
Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e del Perù (per cui, come tour operator, ho creato più di 30 programmi di viaggio) e ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.
Questo, in cui ti trovi, è il mio Blog ” Viaggio-CentroSudAmerica“, in cui racconto in più di 900 post le straordinarie bellezze del Perù e dell’America latina (alla fine di questo post potrai conoscere meglio chi sono 😊
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Cos’è il Cammino Inca?
Il Cammino Inca (o Inca Trail) è un percorso storico che si snoda per circa 43 km attraverso i sentieri costruiti dai popoli andini secoli fa.
Il tratto più famoso dura 4 giorni (3 notti) e termina all’alba a Machu Picchu, regalando uno dei panorami più iconici al mondo.
A fare la differenza, rispetto ad altri trekking, è la commistione di siti archeologici, scorci naturali e un’atmosfera carica di suggestioni: ogni tappa rivela rovine nascoste o terrazze incaiche, circondate da foreste nebulose e cime imponenti.
Il valore culturale è enorme: immagina di calpestare le stesse pietre che un tempo collegavano l’antica Cuzco al resto dell’Impero Inca, in un tracciato dove si fondono spiritualità, astronomia e strategie militari.
Non a caso, i permessi per accedere al Cammino Inca sono limitati e molto richiesti: un segno ulteriore della sua unicità.
Versioni del Cammino Inca
Cammino Inca Classico (4 giorni/3 notti)
È la formula più gettonata: si parte da Piscacucho (km 82 della ferrovia Cusco–Machu Picchu), si attraversano passi montani che superano i 4.000 metri e si visitano siti archeologici come Runkuraqay e Winay Wayna.
La difficoltà è media-alta, soprattutto per l’altitudine e per la lunghezza delle tappe. Dormirai in campeggio, accompagnato da portatoriche si occupano di tende e attrezzature, e potrai sperimentare la condivisione e la convivialità di un gruppo che, passo dopo passo, crea uno spirito unico. L’emozione di arrivare all’Inti Punku (Porta del Sole) e scorgere Machu Picchu all’alba ripaga di ogni fatica.
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Cammino Inca Breve (2 giorni/1 notte)
Ideale per chi ha poco tempo o non se la sente di affrontare un trekking di più giorni. Si parte spesso dal km 104 della stessa linea ferroviaria, passando per un percorso ridotto che comunque include siti come Chachabamba e Winay Wayna.
Il livello di difficoltà è più basso, sebbene restino i tratti di salita e discese su gradini di pietra incaica.
Alcuni scelgono di campeggiare, altri preferiscono pernottare ad Aguas Calientes e svegliarsi presto per salire a Machu Picchu. Se vuoi vivere l’esperienza del Cammino Inca ma hai un calendario ristretto, questa opzione ti consente di non rinunciare al brivido dell’arrivo a piedi.
Quando percorrere il Cammino Inca
Nel Perù andino esistono due stagioni principali: la stagione secca (maggio-settembre) e la stagione delle piogge(novembre-marzo). Se punti a viste panoramiche nitide e passi montani meno fangosi, il periodo da maggio a settembre è l’ideale, con giornate in genere soleggiate e temperature che, di notte, possono scendere notevolmente (anche vicino allo zero).
A febbraio, il Cammino Inca viene chiuso per manutenzione e per l’elevata incidenza di piogge, perciò è impossibile percorrerlo in quel mese. Se comunque decidi di avventurarti tra novembre e marzo, preparati a possibili rovesci anche intensi e a qualche sentiero scivoloso, ma godrai di paesaggi più verdi e minor affollamento.
👉 Leggi il mio post Quando Andare in Perù >>
Come prenotare il Cammino Inca
Poiché l’accesso al Cammino Inca è regolamentato da un sistema di permessi giornalieri (massimo 500, di cui circa 200 per i turisti e il resto riservato a guide e portatori), è essenziale prenotare con almeno 6-7 mesi di anticipo, soprattutto se intendi viaggiare in alta stagione. L’unico modo per ottenere i permessi è tramite un’agenzia di viaggi autorizzata, che si occupa di gestire i posti disponibili e organizzare la logistica.
Se vuoi evitare stress, potresti rivolgerti direttamente a me 😉 (leggi oltre).
Cosa aspettarsi durante il trekking
Immagina di svegliarti all’alba, avvolto in un sacco a pelo, con i portatori che ti offrono una tazza di mate de coca caldo, pronto ad affrontare ore di sentiero tra valli profonde e antichi terrazzamenti. Durante il trekking, le notti si passano in tenda (o in rari casi in lodge, se opti per una versione più “comoda”), e durante la giornata affronterai pendenze e discese che richiedono un discreto allenamento.
Nella versione classica di 4 giorni, le principali tappe includono:
• Day 1: partenza dal km 82 e avvicinamento ai primi siti minori (come Llactapata).
• Day 2: la sfida del “Passo della Donna Morta” (circa 4.215 m), il punto più alto del percorso.
• Day 3: esplorazione di Winay Wayna, uno dei siti più belli, circondato da terrazze verdi e rovine ben conservate.
• Day 4: arrivo all’Inti Punku nelle prime ore del giorno, con Machu Picchu che si rivela in tutta la sua maestosità.
Cosa portare per il Cammino Inca
Viaggiare leggeri ma ben attrezzati è la chiave per goderti il Cammino Inca senza troppi inconvenienti:
• Abbigliamento a strati: giacca anti-pioggia, pile, magliette traspiranti, pantaloni da trekking.
• Scarpe da trekking comode, già “rodate” per evitare vesciche.
• Crema solare, cappello, occhiali da sole e repellente per insetti, poiché in alcune zone l’esposizione può essere forte.
• Bastoncini da trekking (se ti aiutano con le ginocchia e l’equilibrio).
• Sacco a pelo adeguato alle temperature notturne, se scegli di dormire in campeggio.
• Zaino leggero per lo stretto indispensabile (acqua, snack, una fotocamera o smartphone).
• Documenti (passaporto, copia del permesso del Cammino Inca).
Consigli per affrontare il Cammino Inca al meglio
• Acclimatamento a Cusco: passare almeno due o tre giorni a Cusco (3.400 m circa) prima di iniziare il trekking ti aiuta a ridurre i rischi di mal di montagna.
• Idratazione: bevi molta acqua o tisane calde (il mate de coca è un toccasana).
• Integratori alimentari: se soffri di mal di montagna, esistono pastiglie o soluzioni naturali (come caramelle di muña) che possono attenuarne i sintomi.
• Abbigliamento a strati: di giorno potresti avere sole intenso, mentre di notte la temperatura crolla. Adattarti velocemente è più facile con giacche e maglie che puoi mettere o togliere in base alla necessità.
• Scarpe testate: evita di partire con calzature nuove o poco usate, onde evitare dolori o vesciche.
Alternative al Cammino Inca
I permessi per l’Inca Trail sono esauriti? Oppure vuoi provare un percorso diverso?
• Salkantay Trek: attraversa panorami mozzafiato, dalla montagna innevata di Salkantay fino ai climi più miti in direzione di Machu Picchu.
• Inca Jungle Trail: combina tratti di trekking con attività più avventurose (come mountain bike e zip line), avvicinandoti a Machu Picchu da prospettive originali.
• Choquequirao Trek: ideale per chi cerca un’avventura lontana dai circuiti più turistici, con rovine imponenti e un percorso fisicamente esigente, ma meno affollato.
La mia esperienza al tuo servizio
Per percorrere il Cammino Inca e visitare il Perù puoi fare affidamento su di me: sono Roberto Furlani, esperto del Perù e dell’America latina, che ho ideato e realizzato il blog Viaggio-CentroSudAmerica.com, in cui ti trovi.
Grazie a più di 32 anni di attività nel Turismo e a oltre 120 programmi di viaggio in America latina (vedi oltre), di cui oltre 30 per il Perù, posso costruire itinerari personalizzati e sicuri per vivere appieno tutte le destinazioni del Paese.
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👉 Tour nella foresta amazzonica >>
👉 Viaggio Perù 7 giorni >>
👉 Viaggio in Perù di 11 giorni >>
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Scopri chi sono
Mi chiamo Roberto Furlani e lavoro con passione nel Turismo da oltre 32 anni, di cui 15 passati a dirigere l’Ufficio Turismo del WWF Italia (Fondo Mondiale per la Natura) e 12 come Tesoriere di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).
Grazie anche a questa ricca esperienza sono oggi Responsabile Prodotto e Tour operator per Evolution Travel (il Network che conta più di 600 consulenti di viaggio on line), per cui ho creato più di 120 programmi di viaggio, con cui potrai scoprire il Centro-Sud America!
Troverai tutta la mia storia nel “chi sono”; aggiungo solo che per 22 anni sono stato giornalista pubblicista delle pagine scientifiche del Corriere della Sera.
E’ stato così per me estremamente naturale dare vita al Travel Blog Viaggio Centro Sud America in cui ti trovi e creare più di 900 post e video che, spero, ti aiuteranno a conoscere e amare intensamente come me questa Regione del nostro Pianeta.
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