Chacaltaya Ski Resort: La storia di una leggenda tra le Ande Boliviane

Chacaltaya Ski Resort: La storia di una leggenda tra le Ande Boliviane

Se stai organizzando un Viaggio in Bolivia e vuoi spingerti oltre i percorsi più noti, Chacaltaya Ski Resort può offrirti uno scorcio particolare sulle Ande, soprattutto se ti interessa capire come l’ambiente d’alta quota stia cambiando nel corso del tempo.
In passato, qui si veniva a sciare ad altitudini sorprendenti, mentre oggi la stazione è un luogo di ricordi, ma anche di nuove scoperte.
Se desideri avere un assaggio diverso della Bolivia, potresti inserire questa tappa nel tuo itinerario e renderti conto di persona di quanto siano rapidi i mutamenti in alta quota.

 Ti accompagnerò in questo post alla scoperta della storia del Chacaltaya Ski Resort.
Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e della Bolivia (per cui, come tour operator, ho creato negli anni 24 programmi di viaggio); ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.  
Questo, in cui ti trovi, è il mio Blog ” Viaggio-CentroSudAmerica“, in cui racconto in più di 950 post le straordinarie  bellezze  della Bolivia  e dell’America latina; alla fine di questo post potrai conoscere meglio chi sono 😊

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Chacaltaya Ski Resort: un tempo il più alto al mondo

Chacaltaya si trova a oltre 5.300 metri di altitudine, incastonato in una zona montuosa che si staglia con forza alle spalle di La Paz.
Per anni, qui si è sciato sul pendio più elevato del pianeta.
Bastava una spolverata di neve e gli appassionati si lanciavano lungo quella pista avventurosa.
Oggi la stazione è chiusa, ma il fascino del luogo resta inalterato: se alzi lo sguardo, scorgi cime imponenti e, nelle giornate più limpide, riesci a vedere persino altri giganti andini all’orizzonte. 

Chacaltaya Ski Resort

La storia del Chacaltaya Ski Resort

Mi hanno raccontato che le prime persone a sciare sulle pendici di Chacaltaya risalgono agli anni ’30, quando sulle montagne si creò una semplice pista dedicata agli amanti dell’avventura.

Quei pionieri sfruttarono il ghiacciaio presente in zona per discese brevi e intense, considerata la quota impressionante.
A quell’epoca raggiungere simili altitudini non era affatto facile, e fu proprio questa sfida a regalare al piccolo resort una fama di luogo estremo.

Con il passare dei decenni, la stazione rimase piuttosto spartana: non c’erano grandi impianti di risalita, ma soltanto strutture essenziali e un’atmosfera quasi familiare.
Però, l’aumento delle temperature e il graduale ritiro del ghiaccio compromisero a tal punto la pista che, alla fine, sciare diventò impossibile. Oggi, non resta che un rifugio che testimonia la passione di quelle persone che per prime decisero di avventurarsi quassù.

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La scomparsa del ghiacciaio Chacaltaya

Una volta, il ghiacciaio Chacaltaya ricopriva una buona porzione di questa montagna, offrendo neve sufficiente per sciare a oltre 5.300 metri d’altitudine. Le ricerche sul campo hanno mostrato che negli anni ’40 il ghiaccio copriva una superficie di circa 0,22 km² (dati World Glacier Monitoring Service, 1998).

Col passare delle decadi, quella superficie si è ridotta gradualmente a causa dell’aumento delle temperature e della riduzione delle precipitazioni nevose. Un ulteriore studio (Francou et al., Journal of Glaciology, 2003) ha evidenziato come, entro la fine degli anni ’80, il ghiacciaio fosse già dimezzato rispetto alle dimensioni originarie, lasciando scoperte ampie aree rocciose.

Nel corso degli anni ’90, il fenomeno si è accelerato in modo sorprendente: intorno al 2000 rimaneva appena un frammento di ghiaccio, di poco superiore allo 0,01 km². L’aumento delle temperature medie nella regione andina è stato stimato intorno a 0,6–0,7 °C negli ultimi cinquant’anni, un innalzamento sufficiente a compromettere seriamente la tenuta di un ghiacciaio posto a quote elevate (Ramirez et al., Andean Glaciological Survey, 2005).

In pratica, pur essendo a oltre 5.300 metri, Chacaltaya non è riuscito a resistere alla diminuzione delle nevicate e alla maggiore intensità dei raggi solari, favorita dalla rarefazione dell’atmosfera in alta quota.

Quando ti rechi a Chacaltaya oggi, non trovi più la distesa candida che appariva nelle foto d’epoca.
Rimangono soltanto sottili tracce di ghiaccio nelle zone più ombreggiate, testimoni di un passato che si è dissolto in poche decine d’anni.
Camminando lungo i resti della vecchia pista da sci, ti accorgi di quanto fragile fosse l’equilibrio che permetteva a quel ghiacciaio di esistere. La sparizione del manto nevoso rappresenta un esempio concreto di come anche le vette andine, teoricamente protette dall’altitudine, stiano subendo gli effetti del cambiamento climatico.

L’impatto va oltre l’aspetto paesaggistico: i ghiacciai d’alta montagna sono spesso riserve d’acqua fondamentali per le comunità locali.
La loro perdita minaccia di alterare cicli idrici millenari, con ricadute importanti sull’agricoltura e la disponibilità di risorse.
Di fronte a un fenomeno così evidente, non puoi fare a meno di interrogarti su quanto basti poco per modificare in modo irreversibile habitat che sembravano eterni.
Chi visita oggi la zona incontra un luogo che parla di sci, ma anche di un equilibrio rotto, e che ci ricorda quanto i cambiamenti ambientali possano essere rapidi e profondi, persino in luoghi dove l’altitudine pareva offrirne una sorta di scudo naturale.

Foto dall'alto-Chacaltaya Ski Resort

Cosa fare a Chacaltaya oggi

Ovviamente, qui non si scia più, però esistono ancora buone ragioni per visitare Chacaltaya e non rimanere delusi.
Se ami l’avventura e desideri saggiare i tuoi limiti in alta quota, puoi dedicarti a brevi escursioni nei dintorni del vecchio impianto.
Il sentiero che parte dal rifugio ti conduce su un tracciato roccioso, dove ogni tanto ti capiterà di ammirare strapiombi e paesaggi insoliti.
Nelle giornate terse, lo sguardo spazia su cime e altopiani lontani. Potrebbe sembrare un ambiente ostile, eppure chi è abituato all’alta quota trova in queste solitudini un fascino particolare.

In cima, troverai anche un osservatorio di ricerca.
Alcuni studenti e scienziati lo frequentano per studiare l’astronomia e la radiazione cosmica, sfruttando la trasparenza dell’atmosfera a queste altitudini.
Se hai la possibilità di incontrarli, potresti raccogliere informazioni uniche sul tipo di strumentazione che utilizzano e sui progetti di analisi in corso.

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Come arrivare a Chacaltaya da La Paz

Se ti trovi a La Paz e vuoi spingerti fino a Chacaltaya, puoi scegliere diverse soluzioni di trasporto.
La più gettonata consiste nel prenotare un tour con le agenzie locali, di solito con partenza mattutina, per affrontare in auto la salita di circa un’ora e mezza (a volte due, se il traffico è sostenuto).
Se preferisci viaggiare con maggior libertà, puoi contrattare un trasferimento privato o un taxi, mettendo però in conto costi più elevati.

La strada che conduce a Chacaltaya è stretta e si snoda tra tornanti, quindi occorre un po’ di cautela, soprattutto in caso di condizioni meteo avverse.
È sempre bene portare con sé acqua, un po’ di cibo e qualche rimedio contro il mal di montagna, perché salire di quota così rapidamente può causare giramenti di testa o affaticamento.
Se desideri ulteriori spunti sulla gestione dell’altitudine, puoi dare un’occhiata al mio articolo su La Paz, dove ho approfondito l’argomento.

foto panoramica-Chacaltaya Ski Resort

Consigli per visitare Chacaltaya

A Chacaltaya troverai temperature piuttosto rigide in ogni stagione, quindi la scelta dell’abbigliamento è fondamentale.
Vestirti a strati ti consente di regolare la protezione dal freddo, evitando di sudare durante la salita.
Le scarpe da trekking garantiscono un appoggio sicuro sulle rocce e la crema solare è indispensabile, perché a queste quote i raggi UV risultano più intensi. Fai attenzione ai segnali del tuo corpo: se l’altitudine ti provoca malesseri, fermati e respira con calma.

Il consiglio è di non strafare: se non sei abituato a camminare sopra i 5.000 metri, non sfidare i tuoi limiti.
Rallentare e gustarti il panorama, invece, ti offre la possibilità di assaporare la dimensione particolare di questa montagna e di scoprire, passo dopo passo, le tracce di un ghiacciaio ormai scomparso.

Chacaltaya: un monito sul cambiamento climatico

Per me, Chacaltaya resta un segnale forte di quanto l’ambiente montano possa essere sensibile ai cambiamenti in atto.
Camminando tra i resti di quel che fu un rifugio sciistico, viene naturale ripensare al modo in cui gestiamo le risorse e all’importanza di prendersi cura del territorio boliviano e, più in generale, del mondo che ci ospita.
Non si tratta soltanto di rammaricarsi per la fine di un’esperienza sciistica d’alta quota, ma di capire che la Terra è un sistema complesso, dove l’equilibrio non può essere dato per scontato.
Ogni piccola azione quotidiana può fare la differenza e, se c’è un luogo che ci invita a riflettere su questo, Chacaltaya ne è un esempio lampante.

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Cosa vedere in Bolivia 

Scoprire la Bolivia significa immergersi in un mondo ricco di diversità naturali, culturali e storiche.
Nel mio post Cosa vedere in Bolivia, troverai una guida completa su 18 incredibili destinazioni che questo affascinante paese offre.

Inizia la tua avventura a La Paz, la capitale più alta del mondo, dove potrai passeggiare per Plaza Murillo e visitare il folcloristico Mercato delle Streghe. Poi, lasciati incantare dal Salar de Uyuni, il più grande deserto di sale del mondo, dove il paesaggio bianco si fonde con il blu del cielo in un gioco di riflessi mozzafiato.

Approfitta dell’opportunità di esplorare il Parco Nazionale Sajama, noto per i suoi vulcani e sorgenti termali, o di ammirare le acque turchesi della Laguna Verde nella Reserva Nacional Eduardo Avaroa.

A Sucre, la città bianca della Bolivia, potrai immergerti nella storia coloniale del paese passeggiando per le sue strade lastricate e ammirando gli edifici storici.
Da qui, la domenica, parti per esplorare il vivace mercato di Tarabuco, noto per i suoi tessuti tradizionali e la sua atmosfera autentica.
Visita anche Potosí, una delle città più alte del mondo, famosa per il Cerro Rico, una montagna ricca di argento che ha alimentato la prosperità della città durante l’epoca coloniale.

Il Titicaca è il lago navigabile già alto del mondo; siamo a 3800 metri di altezza.
Se cerchi pace e tranquillità, dei passare almeno una notte sull’isola del Sol; all’andata o al ritorno fermati anche all’isola della Luna.
Per un bagno di folla, soprattutto se  avrai la fortuna di assistere al battesimo di un auto appena acquistata, devi sostare a Copacabana, da cui si parte per le due isole, merita più che una semplice visita. 

Il Carnevale di Oruro è probabilmente la manifestazione popolare più grande e più famosa della Bolivia, in grado di attrarre, ogni anno, circa 400 mila persone,

Non puoi perdere una visita al Tour delle Missioni, un’esperienza unica che ti porterà a scoprire l’eredità gesuitica del paese. 

Ogni località citata nel mio post offre un’esperienza unica e indimenticabile. Che tu abbia dieci, quattordici o venti giorni a disposizione, la Bolivia saprà sorprenderti con le sue bellezze!

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La mia esperienza al tuo servizio

Per visitare La Paz e la Bolivia  puoi fare affidamento su di me: sono Roberto Furlani, esperto della Bolivia e dell’America latina, che ho ideato e realizzato il blog  Viaggio-CentroSudAmerica.comin cui ti trovi.

Grazie a più di 32 anni di attività nel Turismo e a oltre 120 programmi di viaggio in America latina (vedi oltre), di cui oltre 24 per la Bolivia, posso costruire  itinerari personalizzati  e sicuri per vivere appieno tutte le  destinazioni del Paese.

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Ecco alcuni itinerari di viaggio che ti propongo:

👉 Tour nella foresta amazzonica >>
👉 Tour delle Missioni  >>
👉 Tour al Salar di 3-4-5 giorni  >>
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👉 Viaggio Bolivia 14 giorni >>
👉 Viaggio 14 giorni Pacifico-Arequipa-Colca-Titicaca >>
👉 Tour Perù-Bolivia >>
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NOTA BENE
👍  I programmi pubblicati  sono solo una parte di quelli che posso proporti. Chiedimeli 😉

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Scopri chi sono

Mi chiamo Roberto Furlani e lavoro con passione nel Turismo da oltre 32 anni, di cui 15 passati a dirigere l’Ufficio Turismo del WWF Italia (Fondo Mondiale per la Natura) e 12 come Tesoriere di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).

Grazie anche a questa ricca esperienza sono oggi Responsabile Prodotto e Tour operator per Evolution Travel (il Network che conta più di 600 consulenti di viaggio on line), per cui ho creato più di 120 programmi di viaggio, con cui potrai scoprire il Centro-Sud America!

Troverai tutta la mia storia nel “chi sono”; aggiungo solo  che per 22 anni sono stato giornalista pubblicista delle pagine scientifiche del Corriere della Sera.
E’ stato così per me estremamente naturale dare vita al Travel Blog Viaggio Centro Sud America  in cui ti trovi e creare più di 900 post e video che, spero, ti aiuteranno a conoscere e amare intensamente come me questa Regione del nostro Pianeta.

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