Se desideri avvicinarti a uno dei paesaggi più pittoreschi che la Valle Sacra custodisce, le Saline di Maras meritano di entrare a pieno titolo nella tua lista di esperienze da vivere durante il tuo viaggio in Perù.
Qui ti ritrovi in un angolo remoto della regione, dove centinaia di vasche di sale scintillano al sole, incastonate tra le Ande come un puzzle a cielo aperto. Una camminata in questo luogo ti farà scoprire un panorama surreale, in cui la tradizione millenaria dell’estrazione del sale incontra l’armonia naturale di un paesaggio unico.
Ti accompagnerò in questo post alla scoperta delle Saline di Maras.
Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e del Perù (per cui, come tour operator, ho creato più di 30 programmi di viaggio) e ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.
Questo, in cui ti trovi, è il mio Blog ” Viaggio-CentroSudAmerica“, in cui racconto in più di 900 post le straordinarie bellezze del Perù e dell’America latina (alla fine di questo post potrai conoscere meglio chi sono 😊
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Maras: un gioiello nascosto nella Valle Sacra
Se già conosci le più note destinazioni andine, come il sito di Ollantaytambo o le rovine di Pisac, potresti volere qualcosa di ancora più particolare per arricchire il tuo viaggio in Perù.
Nella Valle Sacra, accanto a monumenti Inca di grande fascino, trovi Maras, un piccolo centro abitato posto a circa 40 chilometri da Cusco.
A uno sguardo distratto, potrebbe apparire come un comune villaggio andino con le sue case di mattoni crudi e le viuzze tranquille.
Ma la vera meraviglia si manifesta appena fuori dall’abitato, sulle pendici della montagna, dove si aprono all’occhio le celebri saline, un mosaico di vasche che si estende a perdita d’occhio.
Questo scenario, scolpito nel tempo, rivela l’ingegno di popolazioni che hanno saputo sfruttare un’opportunità che la natura aveva loro offerto in modo del tutto singolare.
Nonostante stia diventando gradualmente più conosciuto, Maras mantiene un’anima semplice e rilassata.
Spesso non è considerato dai visitatori che si limitano a un tour veloce della Valle Sacra, e proprio per questo la zona resta un gioiello fuori dalle solite rotte affollate.
Viaggiando nella regione, potresti scegliere di alloggiare a Cusco oppure in un altro borgo, e poi riservare qualche ora a quest’esperienza immancabile.
La storia millenaria delle saline di Maras
Le saline di Maras affondano le proprie origini in epoche pre-incaiche.
Ancora prima che l’Impero Inca consolidasse il proprio dominio sui territori andini, le comunità locali si erano accorte di una sorgente sotterranea ricca di minerali che sgorgava sul fianco della montagna.
L’acqua salata veniva convogliata in piccole vasche, dove evaporava sotto il sole lasciando cristalli di sale come residuo. Questo metodo di estrazione, apparentemente semplice, è in realtà una tradizione che mette in evidenza la capacità di sfruttare al meglio un dono della natura con tecniche tramandate di generazione in generazione.
Ancora oggi, entrando in questo groviglio di vasche, puoi percepire il legame con il passato. Le famiglie della zona gestiscono l’area in modo collettivo: ciascuna possiede o affitta alcune vasche, nelle quali regola il flusso dell’acqua per ottenere i cristalli.
L’attività si rivela un caleidoscopio di sfumature cromatiche, dove il bianco del sale si mescola ai riflessi color ruggine lasciati dal ferro e da altri minerali.
Se hai occasione di parlottare con qualcuno del posto, ti accorgerai di come abbiano ereditato questo sapere da padri e nonni, conservandolo pressoché intatto.
Le saline sono costituite da un insieme di circa 3000 vasche della dimensione media di circa 4/6 metri quadrati. Tutte assieme occupano una superficie totale di circa 1,5- 2 ettari.
La produzione di sale è scandita dal calendario delle stagioni. Nella stagione secca (da maggio a ottobre) l’accumulo di sale è rapido, vi è una maggiore produzione e si ottiene una migliore qualità del sale, che ha un colore bianco/rosato.
Nella stagione delle piogge (da novembre ad aprile), la produzione risulta difficile e il colore del sale possiede diverse tonalità di marrone.

Come si produce il sale
Il tradizionale processo di produzione consiste nel riempire le vasche, precedentemente pulite, con acqua salata proveniente dalla sorgente e indirizzata verso i piccoli bacini da una complessa rete di canali che scende gradualmente verso i piedi della collina.
L’acqua, nelle vasche, raggiunge così un’altezza di 5 centimetri. Viene quindi lasciata evaporare.
Questo processo viene ripetuto per un mese, principalmente durante la stagione secca, periodo in cui raggiunge un volume solido di sale cristallizzato di 7 -10 centimetri di spessore.
L’estrazione del sale
L’estrazione del sale avviene a strati, ottenendo diverse qualità commerciali: il primo è noto come sale da cucina destinato all’uso domestico, così come il secondo, di qualità però inferiore.
Il terzo è denominato “sale industriale” e viene utilizzato esclusivamente per l’agricoltura, l’allevamento e l’uso, appunto, industriale.
Il sale viene sminuzzato con i piedi; si procede quindi alla raschiatura dei diversi strati presenti nelle vasche e alla setacciatura del prodotto così ottenuto. Una volta asciugato completamente, il sale viene raccolto in un cesto per essere trasferito nel magazzino della società comunale Marasal, che si occupa della classificazione e della commercializzazione.
I profitti delle vendite sono distribuiti tra i proprietari in base al numero di vasche di loro proprietà. Ogni vasca produce tra 150 e 200 chili di sale in media al mese.

Cooperazione locale
Il sistema di produzione del sale si è tramandato di generazione in generazione, passato dai genitori ai bambini, ed è praticamente rimasto invariato dai tempi pre-incaici.
Le persone della comunità di Maras e Pichingoto, stabiliscono accordi di produzione con chi non possiede pozzi di sale o con coloro che possiedono poche vasche.
Un bellissimo esempio di cooperazione. In base al risultato della produzione, il ricavato viene poi spartito tra il proprietario delle vasche e chi le “noleggia”. Sono circa 400 le famiglie del posto, che vivono grazie alla presenza della sorgente salina.
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Visitare le saline di Maras: consigli pratici
Per raggiungere Maras, ti consiglio di partire dalla città di Cusco, cuore pulsante dell’antico Impero Inca, facendo un tragitto di circa un’ora e mezza in auto o in minivan condiviso.
Alcune agenzie locali propongono tour che comprendono, oltre a Maras, anche Moray e talvolta il villaggio di Chinchero, componendo una sorta di percorso tematico attraverso i siti meno noti ma ugualmente spettacolari della Valle Sacra.
Ti raccomando di indossare scarpe adatte e di portare con te cappello e crema solare, perché il sole dell’altopiano può essere impietoso.
L’ideale è pianificare la visita in mattinata o nel tardo pomeriggio, quando le vasche sono meno affollate.
Quanto al periodo dell’anno, la stagione secca (maggio-ottobre) offre cieli più limpidi e maggiore luminosità, ma anche nella stagione delle piogge (tra novembre e aprile) potresti imbatterti in scenari suggestivi, con tonalità più intense.
Considera di dedicare almeno un’ora, se non di più, alla visita, per poter osservare il processo di estrazione, passeggiare tra i corridoi di sale e fermarti ad ammirare la vista sulla valle sottostante.
Alcuni lavoratori potrebbero essere all’opera; ti suggerisco di rispettare la loro attività senza invadere gli spazi di produzione. In loco ci sono piccoli negozietti dove acquistare sale artigianale di diversa consistenza e sapore, un souvenir decisamente alternativo rispetto alle tradizionali cartoline.
Un paesaggio superbo: cosa aspettarsi dalla visita
Dal momento in cui scorgi per la prima volta le saline di Maras, è difficile staccare lo sguardo da questo straordinario patchwork di vasche incastonate lungo il pendio montuoso.
L’effetto visivo è reso ancora più affascinante dalle sfumature di colore che cambiano a seconda dell’ora del giorno e dell’angolazione del sole.
Al mattino presto, la luce radente mette in evidenza la struttura geometrica dei bacini, mentre in pieno giorno si può assistere a un contrasto più netto tra il bianco del sale e il marrone-rossastro delle rocce.
Verso sera, invece, il tramonto dona una nota dorata, quasi magica, a tutto l’ambiente.
Camminando su percorsi appositamente tracciati, avrai modo di scorgere dettagli curiosi: la differenza tra una vasca che si sta ancora riempiendo e una in fase di essiccazione, i solchi che convogliano l’acqua salata, i cumuli di sale ammassati in attesa di venire raccolti e riposti in sacchi.
Ogni singolo spazio è frutto di lavoro manuale, di una cura e di una dedizione che si tramandano da secoli.
Molte persone descrivono l’atmosfera come ipnotica, tanto è singolare l’intreccio di linee e corridoi. E tutto attorno, i picchi andini fanno da cornice a un dipinto che sembra uscito da un sogno.
Oltre le saline: cosa vedere nei dintorni di Maras
Se l’escursione alle saline non ti è bastata, i dintorni di Maras riservano altre perle da scoprire.
Spostandoti di pochi chilometri, incontrerai Moray, un insolito sito archeologico inca caratterizzato da terrazze circolari disposte a diverse profondità.
Pare che gli Incas lo utilizzassero come laboratorio agricolo all’aperto, sperimentando colture differenti a seconda della temperatura, dell’altitudine e dell’esposizione al sole. Potrebbe sembrare un anfiteatro naturale, ma la sua funzione era altamente tecnologica e, per l’epoca, sorprendentemente avanzata.
Un po’ più lontano, il villaggio di Chinchero si distingue per i suoi tessuti tradizionali e per la bellezza della chiesa coloniale.
Qui, ogni settimana, il mercato si riempie di donne in abiti coloratissimi che filano e tessono la lana di alpaca, mostrando ai visitatori tecniche antiche.
E se hai voglia di esplorare ulteriormente la Valle Sacra, potresti unire l’escursione con tappe a Ollantaytambo o a Pisaq, due centri inca di grande fascino che ho descritto in altri post su questo blog.

Cosa Vedere in Perù
Dopo aver scoperto le meravigliose Saline di Maras, potresti essere curioso di sapere cosa altro il Perù ha da offrire.
In Perù cosa vedere 39 posti, potrai conoscere altri posti che ti faranno innamorare di questo paese.
Oltre a Machu Picchu, Cusco e la Valle Sacra e Lima, esplora la costa del Pacifico con gemme come le isole Ballestas e la Riserva di Paracas.
Avventurati nell’oasi di Huacachina, ammira le linee di Nasca, e lasciati sorprendere dalla bellezza di Arequipa, del Canyon del Colca e del lago Titicaca.
Scopri anche il nord del Perù, con le sue città di Trujillo e Chiclayo, immergiti nella vasta Amazzonia e sali su Vinicunca e Palcoyo, le montagne colorate.
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La mia esperienza al tuo servizio
Per visitare le Saline di Maras e il Perù puoi fare affidamento su di me: sono Roberto Furlani, esperto del Perù e dell’America latina, che ho ideato e realizzato il blog Viaggio-CentroSudAmerica.com, in cui ti trovi.
Grazie a più di 32 anni di attività nel Turismo e a oltre 120 programmi di viaggio in America latina (vedi oltre), di cui oltre 30 per il Perù, posso costruire itinerari personalizzati e sicuri per vivere appieno tutte le destinazioni del Paese.
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👉 Tour nella foresta amazzonica >>
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Scopri chi sono
Mi chiamo Roberto Furlani e lavoro con passione nel Turismo da oltre 32 anni, di cui 15 passati a dirigere l’Ufficio Turismo del WWF Italia (Fondo Mondiale per la Natura) e 12 come Tesoriere di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).
Grazie anche a questa ricca esperienza sono oggi Responsabile Prodotto e Tour operator per Evolution Travel (il Network che conta più di 600 consulenti di viaggio on line), per cui ho creato più di 120 programmi di viaggio, con cui potrai scoprire il Centro-Sud America!
Troverai tutta la mia storia nel “chi sono”; aggiungo solo che per 22 anni sono stato giornalista pubblicista delle pagine scientifiche del Corriere della Sera.
E’ stato così per me estremamente naturale dare vita al Travel Blog Viaggio Centro Sud America in cui ti trovi e creare più di 900 post e video che, spero, ti aiuteranno a conoscere e amare intensamente come me questa Regione del nostro Pianeta.
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